Chiamatela nuova valascia,Gottardo Arena o chicco d’oro dome. Chiamatela come volete, perché tanto lei ad essere anonima non ci sta!
Eh sì, perché lei non è uno stadio, lei non è lì passivamente a guardare, lei non è un contenitore formato da quattro mura.
Lei e la casa dell’Ambrì e come tale non può non farsi sentire, non può non accendersi, non può solamente ” fare il suo lavoro”.
Lei si colora, lei si infuoca, lei ti stringe nelle sue braccia e non ti molla più. Lei ti fa tremare anche senza andar sotto zero, lei ti fa saltare anche avendo solo 2700 posti in piedi, lei ti fa urlare fino a rimaner senza voce anche con il culo al caldo.
Lei non è come le altre, lei è nipote di sua nonna, ha quel sangue che le scorre nelle vene, ha quel cuore che batte forte e che va mille all’ora, ha la saggezza e la fierezza della valle, e quell’anima ribelle della gioventù, ha quell’inspiegabile senso di famiglia che affronta ogni difficoltà insieme.
Lei è l’Ambrì. Tanto spavalda quanto ansiosa. Tanto rumorosa quanto ammutolita. Tanto splendente quanto spenta.
Lei è Piotta. Adorata. Magica. Unica. Appassionata. Innamorata.
Lei siamo noi. Tifosi dell’Ambri- Piotta. Tutt’altro che banali. Tutt’altro che sconosciuti. Tutt’altro che senza nome qualunque.
Identità. Attaccamento. Passione. Emozioni. Qualsiasi sia il nome, questo è l’Ambrì! Che spettacolo!
Lascia un commento