Alzo lo sguardo e vedo quella scritta biancoblu a tutta pista “HC Ambrì-Piotta”. Niente sponsor,niente scritte appariscenti e slogan già fatti ma semplicemente “HC Ambrì-Piotta”.
Appena entrata e ormai già avvolta dalle prime lacrime di stupore, mi sembrava di essere in un sogno. Tra me e me mi chiedevo se davvero fosse tutto reale.
Il LED biancoblu era lì a dirmelo: è tutto vero, questo è L’Ambrì-Piotta! Questa è nostra nuova casa. Apri gli occhi, ammirami,sono qui per te!
Un vero regalo, prezioso, raro. Uno di quelli che te ne parlano per anni ma finché non lo vedi non ci credi.
La nuova pista era lì, davanti a me, davanti a noi, sotto i nostri piedi, subito nei nostri cuori.
“Meraviglia!” talmente tanto da aver quasi paura di rovinarla.
Per questo siamo stati fin troppo bravi, quasi a volerla preservare, rispettare. O forse non eravamo ancora completamente sicuri che “sì lo abbiamo fatto”. E avevamo paura qualcuno ci risvegliasse di colpo. E ce la portasse via. Così. Svanita in Un lampo senza nemmeno accorgercene, veloce come uno slap di jaks.
Non so voi, ma io non ci ho capito più nulla. Sono rimasta a bocca aperta come i difensori davanti a una veronica di petrov.
E non mi sono ripresa per tutta la serata.
E quando è risuonata la prima montanara, con un nodo alla gola e gli occhi lucidi, ho cominciato a realizzare che l’Ambrì è vivo. Oggi più che mai. L’Ambrì con tutti i suoi anni, i suoi presidenti, i suoi giocatori, i suoi tifosi. Anni ricchi di storia, che pesa, ma ringiovaniti così di botto.
E quando abbiamo fatto il primo gol ho pensato che le nostre pagine fatte di serate indimenticabili – nel bene e nel male – non sono finite e che anzi, abbiamo ancora molti capitoli da scriver.
E quando i fratelli dotti hanno segnato ho avuto la certezza che L’Ambrì è ancora quel Sogno di quel fanciullo… sul ghiaccio o in curva. Una curva piena di gente, di colori, di emozioni. Un muro che ha trascinato tutti creando il nostro Ambiente, quello che conosciamo bene e del quale ci siamo innamorati; e mi ha così confermato che anche mia figlia avrà la sua pista, la sua valascia e che la grande famiglia dell’Ambri continuerà a crescere.
E ora, che la partita è finita, non mi resta che ammettere che se fino a poco tempo fa era impossibile pensare di lasciar la valascia e di vivere ancora delle emozioni straordinarie…. Sabato ci ha invece dimostrato che in fondo ci credevamo e che grazie a tutto l’affetto che questo club ha … l’abbiamo fatto!
Ora godiamoci questo momento, rendiamo la nuova pista sempre unica e speciale. Perché non servono molti slogan, perché basta alzare gli occhi e vedere ogni sera quella scritta “HC Ambrì-Piotta” per credere ancora che l’impossibile può diventare realtà.
Ps:un ringraziamento a chi davvero ha reso possibile tutto questo!

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