Questa volta il re del ciel c’è stato, eccome se c’è stato. Era un po’ di tempo che aspettavamo un cenno ma lui si faceva attendere e vane erano le nostre preghiere.
Questa mattina la bionda aurora è stata la nostra – chissà che magari quei capelli ossigenati non ne fossero un tributo.
Questa volta le nubi si sono sono dissolte ed è rimasto un cielo sereno, come mai prima.
Un sol di verità, che brilla fortemente e riscalda tutta la patria.
Un sole che non si nasconde. Perché la Svizzera è una nazione multiculturale e ha fatto dell’ospitalità uno dei suoi pregi.
E questa è la nostra nazionale, la nostra Svizzera. Quella di libertà, concordia, amor.
E se c’è una nazionale che può metterci tutti d’accordo, non importa se siamo doc, di prima o seconda generazione. È proprio questa.
E allora ci ritroviamo, nella notte silenziosa, che non vogliamo andar a dormire, e che alzando gli occhi alla celeste sfera, vediamo le sue stelle in giubilo.
Le sue stelle, le nostre stelle.
Quelle che una volta ancora ci hanno illuminato la strada, perché forse è proprio così che all’elvezia si serba ognor.
Insieme, qualsiasi sia la nostra origine. Tutti Indorati fino all’alba. Quando l’alpe comincia a rossegggiar… Rossocrociata.
Di sport, di passione 
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