È stata un’emozione. Una vera e propria emozione. È impossibile descrivere tutto ciò, nessun testo potrà sostituire una giornata così. Nessuna parola sarà talmente azzeccata da racchiudere tutto questo. Inutile leggere i giornali, mille parole sprecate, gettate al vento. Fermatevi un attimo, guardatevi negli occhi, è quello il vostro giornale.
Solo i vostri occhi potranno raccontarvi tutto. Quegli occhi, che da sempre, mentre erano chiusi , sognavano una finale di coppa. Quegli occhi che hanno brillato dopo aver visto una marea di gente vestita di rosa giungere da ogni angolo del borgo e recarsi alla stazione. Quegli occhi che si sono infuocati vedendo lo stadio di Basilea con 10mila tifosi giunti da ogni parte del cantone, solo per una squadra, solo per una partita di calcio. Solo per il Bellinzona. Quegli occhi che si sono commossi quando hanno visto scendere in campo, su quel St. Jacob Park , Mangiaratti, Pouga, Lulic e Rivera,.. . Quegli occhi, che non hanno badato al cervello. Loro non l’hanno ascoltato. Se l’avessero fatto, su quel campo sarebbero entrati Yakin o Cabanas. Ma loro no, hanno visto altro.
Quegli occhi hanno tremato. Occasione dopo occasione. Quegli occhi hanno pianto. Per un gol. Per una palla che Pouga ha insaccato in una rete. Per un semplice gol. Poi si sono accorti, che loro lo conoscevano già. Lo hanno visto, mentre erano chiusi. Loro lo hanno sognato, l’hanno atteso. Non potevano che versare lacrime, quegli occhi. Non potevano che brillare.
Quegli occhi dicono la verità, loro non mentono. Loro hanno visto tutto. Hanno visto il Bellinzona gettare la spugna e ritrovarsi in prima lega. Hanno visto i granata arrivare fino ad una partita dalla A e poi perdere in quella Sion maledetta. Hanno visto i giocatori scioperare, pianto per quello che per loro rappresentava quel colore granata. Hanno visto crescere Manu. Loro possono chiamarlo così. Loro hanno visto quella traversa, l’anno scorso, al comunale, nello spareggio. Hanno visto Ianu andarsene e Adeshina abbandonarci. Loro hanno visto quel gol di Raso e se lo sono tenuti stretto.
Guardateli. Loro si emozionano a vedere quel colore granata sventolare. Loro soffrono, quando al comunale il vento imperversa. Loro hanno visto la pioggia e la neve. Loro hanno scrutato gli errori di Lulic. Loro lo hanno visto prendere in mano una squadra. Loro hanno guardato Pino Miccolis correre su, e poi giù, e poi ancora su. E giù. Senza mai lamentarsi. Senza una parola. Hanno osservato il comunale vuoto riempirsi. Hanno visto i cartellini gialli dati a Belotti, uno dopo l’altro. Loro c’erano. Hanno ammirato il rigore di La Rocca. Loro ne hanno di cose da raccontarci. Hanno scorto il talento di Taljevic, hanno gioito dei gol di Pouga e Neri. Hanno conosciuto lo sfortunato Ciccio Grabbi. Eh si, loro non hanno mai mollato.
Non copriteli con gli occhiali. Loro hanno qualcosa da dirci. La prossima volta che vedrete il comunale, guardate in faccia il vostro vicino. Non avrete bisogno di parole. Vi capirete. I vostri occhi parleranno per voi. Baricco diceva che “Non sei fregato veramente, finchè hai una buona storia e qualcuno a cui raccontarla!”. La storia ora l’abbiamo e i nostri occhi la racconteranno per noi. Non siamo fregati. Loro sono le vostre pagine, loro racchiudono tutte le parole che andrebbero scritte su questa avventura. Loro guarderanno il mondo in un altro modo da adesso in avanti. Quando si chiuderanno, ora, non avranno più bisogno di sognare la finale di coppa.. perché tra lacrime e gioia, l’hanno vissuta.
@2008
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